Una battaglia legale si arricchisce di un nuovo capitolo in Terra di Lavoro, dove un’azienda zootecnica ha ottenuto un’importante vittoria contro l’Asl di Caserta. Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania ha infatti rinnovato la sospensione dell’ordine di abbattimento per nove bufale, ritenute infette da brucellosi in seguito a test diretti eseguiti a fine dicembre. Gli esemplari in questione erano risultati positivi al tampone vaginale post-partum del 28 dicembre, un esame che avrebbe dovuto portare alla loro eliminazione due giorni dopo. Tuttavia, il 30 dicembre il Tar aveva già concesso una sospensione temporanea, permettendo il rinvio dell’abbattimento fino al 28 gennaio, per consentire ulteriori verifiche. Durante l’udienza odierna, l’Asl ha potuto finalmente presentare le proprie argomentazioni, ma il tribunale ha nuovamente dato ragione all’allevatore. La decisione definitiva è rimandata all’udienza di merito prevista per luglio, nella quale saranno determinanti gli esiti degli esami sierologici, test diagnostico indiretto per la brucellosi. Secondo il ricorrente, infatti, le controanalisi dimostrerebbero che su 103 animali analizzati solo due sarebbero positivi, mentre gli altri 101 risulterebbero sani. Curiosamente, tra gli animali considerati positivi non comparirebbero quelli oggetto dell’ordine di abbattimento. Il Tar ha inoltre evidenziato una falla nella procedura seguita dall’Asl, richiamando il decreto ministeriale del 2 maggio 2024. Il provvedimento sanitario, infatti, non avrebbe rispettato la sequenza corretta di test, poiché il tampone diretto non era stato preceduto da un esame sierologico con esito positivo. Di conseguenza, l’ordine di abbattimento è apparso infondato agli occhi dei giudici. Questa sentenza apre uno spiraglio di speranza per gli allevatori, che da tempo denunciano la drammatica perdita di capi a causa di diagnosi errate. Le numerose false positività stanno mettendo in ginocchio l’intero comparto bufalino, causando ingenti danni economici e mettendo a rischio un settore fondamentale per l’economia locale. Se confermata, questa pronuncia potrebbe costituire un precedente decisivo per contrastare le disposizioni sanitarie ritenute eccessivamente punitive e potenzialmente errate, offrendo agli allevatori un appiglio concreto per fermare la mattanza delle bufale sane.

Abbattimenti di bufale: Il Tar Campania blocca l’Asl di Caserta
0:00