Adelmo Di Paolo
Come già è avvenuto per quella di Caorso (PC), Carlo Calenda, Ettore Rosato e il prof. Giuseppe Zollino (già presidente della stessa Sogin dal 2013 al 2015, e candidato di Azione alle Europee scorse per la circoscrizione Italia nord-occidentale) con al seguito una giovane delegazione di sostenitori del partito fondato dallo stesso (Azione), hanno fatto visita anche all’ex. Centrale Nucleare del Garigliano (Sessa A. CE), oggi in fase di “decommissioning”, che dall’inizio (decreto Bersani 1999) è nelle mani della celebre società dello stato italiano “SOGIN SPA”, specialista nazionale affidataria delle operazioni di denuclearizzazione in tutto il paese e per tutti i siti dell’ex processo produttivo (centrali, impianti di stoccaggio e altri complementari) . A riceverli, oltre al caloroso e preparatissimo enturage Sogin, tra cui il Direttore di stabilimento ing. Luca Savino (Capo Disattivazione della Centrale del Garigliano e di quella di Latina) ed il proprio vice Ing. Francesco Pisciotta, anche una delegazione di rappresentanti istituzionali locali dell’area politica “liberal” calendiana, che da Regione a scender giù, ha visto presenti il consigliere regionale On. Giuseppe Sommese (candidato di Azione per la circoscrizione locale alle europee 2024, nonché giovanissimo pluri-presidente di commissione in Regione Casmpania) e il “recordista” (e per questo considerato papabile candidato di Azione per le prossime Elezioni Regionali) consigliere provinciale Giovanni Iovino (anche vicesindaco ed assessore del soleggiato limitrofo comune Cellole), fattosi notare nel partito per aver portato, con l’aiuto di pochi liberali locali e dell’amministrazione targata “Di Leone”, il proprio paese nativo al record del 40% votante per il partito di Calenda. Particolarmente efficaci nelle spiegazioni delle attività storiche della Centrale e di quelle riguardanti le fasi di “decommissioning”, sono risultati gli interventi del prof. Zollino e dell’ing Savino; i quali, coadiuvati dalle integrazioni dell’ing. Pisciotta, hanno illustrato come in realtà le preoccupazioni legate al nucleare di oggi (oramai assai avanzato nella tecnologia) e agli effetti delle attività nucleari produttive storiche italiane, siano di gran lunga sovradimensionate (…ahinoi talvolta a causa di media e testate giornalistiche poco attente e sensazionaliste); e come poi, dall’altro lato invece, siano operanti tutti i giorni e da mezzo secolo nel paese, attività o pratiche comuni assai più dannose per la salute pubblica… financo dalle istituzioni, e che non arrivano mai, solo per assuefazione pubblica ed errata percezione, negativamente nell’occhio del ciclone mediatico. In ultimo, nella piccola ma esemplare e vecchia ex Centrale del Garigliano, non tutti lo sanno, la prima centrale nucleare costruita in Italia… che è veramente tenuta in un riconosciuto stato d’eccellenza, e senza esagerare, quale “fiore all’occhiello” delle operazioni di decommissioning Sogin… si è accennato chiaramente anche al futuro della stessa; la quale, se per motivi tecnici non potrà mai più essere un sito produttivo nucleare, per le proprie ed esemplari peculiarità costruttive (tra l’altro tornate in auge nella tendenza progettuale nucleare odierna), e per quelle architettoniche, invece, potrebbe subire una riconversione molto interessante per il territorio, ovvero divenire un Museo Archeologico Industriale Nazionale, o perfino ospitare un polo scientifico universitario e di ricerca, come tra l’altro già ve ne sono in provincia grazie alla Seconda Università degli Studi “Luigi Vanvitelli”; al sottoscritto risultano auspicabili davvero entrambe le soluzioni.
