Se l’email di Musk arrivasse ai dipendenti pubblici di Caserta? La risposta farebbe tremare i palazzi
immaginiamo per un momento che Elon Musk, noto per le sue iniziative audaci, decidesse di esportare il suo approccio diretto alla produttività oltre l’Atlantico, inviando la sua celebre email ai dipendenti pubblici della provincia di Caserta. La domanda è: quanti risponderebbero? E, soprattutto, quanti rimarrebbero al loro posto?La pubblica amministrazione casertana non è nuova a scandali e inefficienze. Basterebbe dare un’occhiata agli archivi giudiziari per ritrovare casi di assenteismo cronico, concorsi pubblici truccati, appalti pilotati e uffici fantasma. Già nel 2015, un’inchiesta svelò che nel Comune di San Nicola la Strada diversi impiegati timbravano il cartellino per poi sparire per ore. Alcuni andavano a fare la spesa, altri addirittura tornavano a casa a dormire, sicuri che nessuno avrebbe controllato. Storie che si ripetono in molti municipi della provincia, dove le sanzioni sono rare e i licenziamenti quasi inesistenti.Nel 2007, la discarica di Lo Uttaro divenne simbolo di cattiva gestione e disastro ambientale, con rifiuti tossici sepolti illegalmente mettendo a rischio la salute dei cittadini. La vicenda, che vide coinvolti funzionari pubblici, imprenditori e politici, fu solo la punta dell’iceberg di un sistema marcio in cui la criminalità organizzata riusciva a condizionare la gestione del territorio. Lo stesso accadde con i rifiuti della Terra dei Fuochi: per anni, tonnellate di scarti industriali furono smaltiti illegalmente con la complicità di amministratori corrotti e funzionari compiacenti, causando un disastro sanitario di proporzioni incalcolabili.Non dimentichiamo il famigerato clan dei Casalesi, la cui influenza ha permeato le istituzioni locali per decenni. Il controllo della camorra sugli appalti pubblici è stato denunciato più volte da magistrati e giornalisti, ma il sistema di collusione tra amministratori e boss ha reso difficile qualsiasi cambiamento. Anche quando la magistratura è intervenuta, i posti vacanti lasciati dagli arrestati sono stati rapidamente rimpiazzati da nuovi funzionari, spesso provenienti dallo stesso ambiente clientelare.E allora, se domattina i dipendenti pubblici della provincia di Caserta ricevessero un’email con scritto: “Cosa avete fatto l’ultima settimana?”, quanti potrebbero rispondere con orgoglio? Quanti potrebbero elencare con trasparenza le attività svolte? E quanti, invece, preferirebbero nascondersi dietro le scartoffie, sperando che il ciclone passi senza lasciare traccia?Forse, una provocazione del genere potrebbe finalmente scuotere un sistema abituato all’immobilismo, costringendo chi occupa un posto pubblico a dimostrare di meritarselo davvero. Oppure, come spesso accade in Italia, finirebbe tutto a tarallucci e vino, con qualche finto scandalo, un paio di dimissioni di facciata e una bella dichiarazione rassicurante di qualche politico di turno.