Francesco Vettone
Siamo stati contattati da un lettore che ha ricevuto un SMS apparentemente inviato dalla sua banca, in cui gli veniva segnalata un’operazione sospetta da oltre 1400 euro e gli veniva chiesto di chiamare immediatamente un numero per bloccare la transazione. Il nostro lettore, riconoscendo la truffa, ha deciso di contattare il numero indicato per capire fino a che punto si sarebbero spinti i truffatori.Dall’altra parte ha risposto un uomo dalla voce distinta e decisa, che con tono intimidatorio gli ha chiesto i dati del conto per annullare l’operazione e gli ha raccomandato di non parlare con nessuno dell’accaduto. A quel punto, il nostro lettore ha preso tempo e, una volta smascherata la truffa, ha affrontato verbalmente l’interlocutore. Ma non tutti hanno la stessa prontezza e purtroppo molte persone cadono nella trappola.Il meccanismo è semplice: i truffatori inviano messaggi ingannevoli per spingere la vittima nel panico e indurla a fornire dati sensibili. Le banche, però, non comunicano operazioni sospette in questo modo e non chiedono mai credenziali o PIN via telefono. In questi casi, è fondamentale non chiamare numeri sconosciuti e contattare direttamente la propria banca attraverso i canali ufficiali. È importante anche segnalare l’accaduto alla Polizia Postale per contribuire a fermare questi raggiri.Questo tipo di truffa rientra nel “vishing” (phishing vocale), una tecnica che sfrutta la pressione psicologica per ottenere informazioni riservate. La miglior difesa è la prevenzione: fate attenzione e condividete queste informazioni con amici e familiari, soprattutto con chi è meno esperto di sicurezza digitale.
