Oggi: 13 Mar, 2025
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Cara Camusso…

2 settimane fa
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Se c’è una cosa che ci lascia perplessi, non per lo stupore ma per l’evidente contraddizione, è vedere la senatrice Susanna Camusso, commissario del Partito Democratico di Caserta, lanciarsi in un appello appassionato per nuove elezioni provinciali. Il motivo? La provincia di Caserta è senza presidente da 90 giorni, dopo le dimissioni di Giorgio Magliocca e la reggenza è affidata al vicepresidente Marcello De Rosa. Secondo la Camusso, la democrazia richiede tempi certi, regole rispettate e legittimazione. Fin qui, tutto condivisibile.

Ma allora ci chiediamo: dov’era questa urgenza quando si trattava di restituire agli iscritti del PD casertano un congresso vero e proprio? Dopo tre anni di commissariamento, perché nessuno si preoccupa di restituire ai militanti il diritto di discutere e decidere? La risposta è chiara: l’obiettivo principale di questa gestione “straordinaria” è stato quello di estromettere Gennaro Oliviero dal partito. E sia chiaro, non vogliamo nemmeno assolvere Oliviero: la sua gestione è stata spesso autoritaria, senza spazio per il confronto, le assemblee e la discussione. Un atteggiamento da “Marchese del Grillo”: “Io sono io e voi non siete…niente.”

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Ora, Senatrice, se Oliviero non era gradito alla dirigenza nazionale e Lei non ha fatto altro che eseguire ordini superiori, nel caso di Massimo Schiavone la scelta sembra tutta sua. Perché escluderlo? Forse perché non appartiene a quel gruppo dell’estrema sinistra che lei sta cercando di tutelare? Ma i voti, poi, da chi li prenderete? Perché, diciamocelo, tutta quella sinistra radicale messa insieme faticherebbe persino a eleggere un amministratore di condominio. Eppure, guarda caso, Schiavone, che lei accusa di aver corso contro il PD a Sessa Aurunca, era candidato nella lista del PD alle Europee. Un dettaglio scomodo, vero?

E queste sono le difficoltà di chi non conosce davvero il territorio. Mirabelli docet… Ma, Senatrice, ha davvero un quadro chiaro della politica casertana? O si basa solo su chi le si è accreditato, magari sfruttando quella corsia preferenziale della CGIL? Se non fosse così, al netto di Oliviero (la cui estromissione era un ordine dall’alto), con quale criterio decide chi può stare dentro e chi deve restare fuori? Perché, guarda caso, a essere esclusi sono sempre quelli che potrebbero fare ombra ai satelliti della sinistra più estrema.

E poi, la nota più dolente… Lei vuole mostrarsi paladina della legalità e della trasparenza, ma nel frattempo tutela il Comune di Caserta, sotto esame da una commissione d’accesso per un’indagine su corruzione che coinvolge ex assessori e dirigenti. Uuuu… leggiamo qualche contraddizione! Ah, già… Il PD è garantista. Ci scusi, dimenticavamo.

Cara senatrice Camusso, un commissario dovrebbe risolvere i problemi, non collezionarli come fossero figurine rare. E in provincia di Caserta, più che un commissariamento, il suo sembra un esperimento di caos organizzato. In virtù di ciò, forse, su certe questioni, come quella delle elezioni provinciali, sarebbe stato più prudente un po’ di sano silenzio.


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