La piccola costretta ad un matrimonio Sinti e due aborti alla soglia dei 13 anni: interrogazione parlamentare della deputata Stefania Ascari
Il caso drammatico della bambina sposa e rimasta incinta a solo 12 anni approda in parlamento. L’interrogazione parlamentare è stata prodotta dalla deputata del movimento cinque stelle Stefania Ascari. L’interrogazione mette in evidenza alcuni punti critici: se la minore è stata adeguatamente protetta dai servizi sociali; se la bambina ha avuto accesso all’istruzione o è stata esclusa dal percorso educativo, ed il ruolo dell’ospedale, poiché, la piccola ha avuto due aborti in una struttura sanitaria campana.
Entriamo nello specifico. Nel 2021, a 13 anni non ancora compiuti, la famiglia Di Silvio fa sposare la bambina con un rito sinti, un matrimonio senza valore legale, il proprio figlio. La minorenne rimane subito incinta ma costretta ad abortire. La famiglia la trasferisce per le cure necessarie in un ospedale di Castellammare di Stabbia. Al ritorno in famiglia la piccola voleva ritornare a vivere con i genitori ma la religione Sinti non lo contende ed è stata costretta a rimanere con questo marito e la sua famiglia rimanendo nuovamente incinta e costretta ad un nuovo aborto ad appena 13 anni. Scattano le denunce e la famiglia Di Silvio viene indagata per violenza sessuale aggravata, consentendo al figlio di avere rapporti sessuali con una bambina di appena 12 anni.
Un dramma che nessuna bambina a quell’età dovrebbe vivere e porta alla ribalta, purtroppo anche in Italia, l’annosa questione delle cosi chiamate “spose bambine” che in altri paesi subiscono numerose queste violenze