Indagine su Crediti Illegali l’indagine partita da Formia sul “ sismabonus”: fondi trasferiti a soggetti nullatenenti e pregiudicati, anche in Cina.
Nella mattinata odierna, i Finanzieri del Comando Provinciale di Latina hanno proceduto a dare esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di una misura cautelare reale emessa dal G.I.P. del Tribunale di Cassino con cui, al termine di un’articolata indagine di polizia giudiziaria, delegata al Gruppo di Formia e coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cassino, è stato disposto – ai sensi dell’art. 640-quater, 322-ter e 321 c.p.p. – il sequestro di falsi crediti di imposta, quantificati in oltre 10 milioni di euro. L’attività d’indagine, che ha riguardato 9 soggetti, trae origine dall’analisi di rischio condotta nei riguardi di soggetti c.d. “monetizzatori”, nell’ambito della “cabina di regia” per il coordinamento a livello nazionale delle attività di contrasto alle frodi in materia di cessioni dei crediti di imposta del Nucleo Speciale Tutela Entrate e Repressione Frodi Fiscali di Roma. Tale attività di monitoraggio, sui crediti d’imposta introdotti anche per l’efficienza energetica e la sicurezza degli edifici, ha consentito agli investigatori delle Fiamme Gialle di raccogliere elementi indiziari comprovanti l’esistenza di un sistema fraudolento finalizzato alla creazione di “Sismabonus” fittizi ed all’illecita monetizzazione degli stessi. Sulla base degli elementi raccolti, con il provvedimento emesso, il Giudice per le indagini preliminari ha ordinato il sequestro dei crediti fiscali presso l’Agenzia delle Entrate, includendo, se necessario, anche quelli presenti nei cassetti fiscali di terzi titolari in buona fede, per un importo superiore a € 10.000.000,00. A conclusione degli accertamenti investigativi esperiti, suffragati da indagini tecniche, perquisizioni personali e domiciliari, assunzione di altre sommarie informazioni, esame e sviluppo delle segnalazioni di operazioni sospette, accertamenti bancari e patrimoniali, sono stati acquisiti circostanziati elementi probatori che hanno consentito di ipotizzare l’esistenza di un sistema fraudolento operante nel sud pontino e nella regione Lazio, dedito alla truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche – ex art. 640 bis c.p. – mediante i bonus edilizi. In particolare, a seguito l’inserimento sulla piattaforma “Cessione Crediti” dell’Agenzia delle Entrate di comunicazioni di cessione di crediti in realtà inesistenti, veniva tratto in inganno il Fisco, causando un ingente danno patrimoniale, pari al valore nominale dei crediti e ottenendo un indebito profitto attraverso la loro successiva monetizzazione, anche mediante cessioni a terzi inconsapevoli