
Tre registe uniscono le forze per esplorare i misteri dell’anima umana
Marina Fastoso, originaria di Sessa Aurunca, insieme ad Angela Bevilacqua e Benedetta De Biase, ha fondato a Napoli una nuova casa di produzione chiamata “Fata Verde”. Questa casa di produzione si concentra su temi misteriosi e affascinanti, cercando di esplorare ciò che spesso sfugge agli altri. Le tre registe sono state intervistate da Taxidrivers.it, una rivista indipendente di cinema fondata nel 2006 dalla Kreuzberg Media Verlag di Vincenzo Patanè. Da sempre specializzata in cinema d’autore, promuove il meglio del cinema italiano e internazionale partecipando ai principali eventi di settore. Le tre registe hanno unito le loro forze per creare cortometraggi, spot pubblicitari, video musicali, documentari e altro ancora, con l’obiettivo di realizzare presto anche lungometraggi. Ognuna di loro ha un ricco background, con numerosi premi vinti in vari festival e collaborazioni internazionali. Le loro visioni e sensibilità, sebbene uniche, si completano a vicenda, permettendo loro di definire chiaramente l’anima della loro casa di produzione. Il contrasto tra luce e ombra è al centro del loro interesse, raccontato senza pregiudizi.
Ecco cosa hanno raccontato nelun’intervista:
Marina Fastoso, Angela Bevilacqua, Benedetta De Biase, come è nata “Fata Verde”?
Siamo tre registe e amiche con una visione comune del cinema. Ci siamo incontrate in un momento difficile delle nostre vite, ma siamo riuscite a trasformare questa difficoltà in qualcosa di positivo grazie alla nostra affinità artistica, umana e spirituale. È stato un incontro “destinato”, tutto è accaduto in modo molto naturale.
Cosa volete raccontare con il vostro lavoro?
Ci interessano molto i conflitti interiori e i turbamenti dell’anima. I temi che preferiamo trattare spesso riguardano l’innocenza, la disillusione, la fuga da sé stessi e la difficoltà della bellezza di sopravvivere alla banalità della realtà. Cerchiamo di esplorare il contrasto tra luce e ombra, che è presente in tutte le cose. Siamo affascinate dalle contraddizioni interiori e dalle diverse sfaccettature dell’animo umano, anche quelle più scomode. Vogliamo fare un cinema libero, che possa esprimersi senza limiti ideologici. Ciò che proviene dall’inconscio e dal profondo ha il diritto di emergere.
Come intendete esprimere tutto questo?
Abbiamo uno stile visivo simile, anche se ognuna di noi ha le sue variazioni personali. Preferiamo un immaginario intimo e spontaneo, in cui il simbolismo è presente in modo sottile e velato. Siamo aperte a sperimentare tutti i generi cinematografici, senza precluderci nulla, anche se tendiamo a preferire il drammatico. Non ci limitiamo ai cortometraggi, ma realizziamo anche documentari, videoclip, spot pubblicitari e puntiamo a realizzare lungometraggi in futuro.