
Nicola Sicignano, residente a Gragnano, è rimasto intrappolato nel nastro trasportatore di un impianto di smaltimento rifiuti. Indagini in corso per chiarire la dinamica dell’incidente.
Un tragico incidente sul lavoro ha avuto luogo a Sant’Antonio Abate, in provincia di Napoli, dove un operaio di 51 anni ha perso la vita. L’uomo, Nicola Sicignano, stava lavorando in un impianto di smaltimento rifiuti quando, secondo le prime ricostruzioni, sarebbe rimasto intrappolato con il braccio e la testa nel nastro trasportatore, subendo gravi ferite che gli sono risultate fatali. Nonostante l’intervento dei soccorsi, per lui non c’è stato nulla da fare. Nicola Sicignano, originario di Vico Equense e residente a Gragnano, viveva con la moglie e i due figli adolescenti. Aveva compiuto 51 anni lo scorso 10 marzo. La sua morte segna un altro caso di “morte bianca” in Campania, il primo dall’inizio del 2025. Le indagini sull’incidente sono in corso e sono condotte dai carabinieri della Compagnia di Castellammare di Stabia, in collaborazione con il Nucleo Investigativo di Torre Annunziata, il NIL di Napoli e l’ASL di Napoli. L’area dell’incidente è stata sequestrata e sono state acquisite le prime testimonianze, mentre gli inquirenti stanno cercando eventuali immagini delle telecamere di sorveglianza per chiarire la dinamica di quanto accaduto. L’inchiesta è coordinata dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata, che ha disposto il sequestro della salma per l’autopsia. Il tragico incidente è avvenuto nella all’interno dello stabilimento di smaltimento rifiuti, in una zona industriale di Sant’Antonio Abate.
