Francesco Vettone
Dieci arresti per accuse gravissime: scambio elettorale politico-mafioso, tentato omicidio, estorsione, traffico d’armi e favoreggiamento.
Altri guai per il fedelissimo del governatore De Luca. Tra i nomi spicca Franco Alfieri, ex sindaco di Capaccio Paestum ed ex presidente della Provincia di Salerno, storico fedelissimo di Vincenzo De Luca, ora ai domiciliari.
Il blitz ha colpito Torchiara, Capaccio Paestum, Baronissi, Terni e Sulmona, smascherando un presunto sistema criminale radicato nel potere locale. Alfieri non è nuovo a problemi con la giustizia: nel 2019 era stato indagato per voto di scambio e nel 2024 arrestato per corruzione e turbativa d’asta. Dopo le dimissioni, ora un nuovo terremoto giudiziario.
Eppure, De Luca non arretra: “Basta massacri politici, la magistratura farà il suo lavoro”, ha dichiarato, attaccando “lo sciacallaggio mediatico”. Un copione già visto, come quando difese Alfieri perfino dopo lo scandalo delle “fritture di pesce” del 2016. Ma questa volta le accuse sono troppo pesanti perché il solito vittimismo funzioni.
L’opposizione insorge: “Inaccettabile che un governatore difenda ancora un politico con accuse così gravi. La Campania non può essere ostaggio di un sistema di potere che ignora la legalità“. Certo, nessuno è colpevole fino al terzo grado di giudizio, ma i fatti pesano. E questa volta neppure De Luca potrà fingere che sia solo una montatura mediatica.
