Un’inchiesta del portale investigativo “Follow the Money” ha portato alla luce presunti incontri non dichiarati tra l’Israel Defense & Security Forum (IDSF) e alcuni europarlamentari, tra cui la vicepresidente del Parlamento europeo, Pina Picierno. Secondo quanto emerso, l’IDSF, un’organizzazione israeliana composta da ex ufficiali delle forze di sicurezza, avrebbe svolto attività di lobbying presso le istituzioni europee senza registrarsi nel sistema di trasparenza obbligatorio. Il gruppo, noto per le sue posizioni contrarie alla creazione di uno Stato palestinese e favorevole alla politica di insediamenti in Cisgiordania, avrebbe ottenuto accesso agli spazi del Parlamento europeo grazie a lasciapassare forniti dagli stessi europarlamentari incontrati. Tra questi nomi compare Pina Picierno, che secondo l’inchiesta avrebbe avuto contatti con membri dell’IDSF, tra cui Elie Pieprz e il generale Amir Avivi. L’europarlamentare di Teano parrebbe non aver dichiarato formalmente l’incontro, come invece richiesto dalle regole di trasparenza introdotte dopo il Qatargate. Quando interpellata, Picierno ha giustificato l’incontro come parte delle sue attività istituzionali, senza però fornire ulteriori dettagli sul mancato rispetto delle procedure di trasparenza. Dopo lo scandalo Qatargate, erano stati imposti criteri più rigidi per evitare interferenze non dichiarate, ma dall’inchiesta sembrerebbe che questi non sianio stati applicati uniformemente. Al momento, né il Parlamento europeo né Pina Picierno hanno rilasciato dichiarazioni ufficiali sull’inchiesta.

Inchiesta sulle lobby israeliane a Bruxelles: tra i nomi coinvolti sembrerebbe esserci anche Pina Picierno
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