In aula il racconto dell’indagine: il nome dell’imputato era scritto su un quaderno insieme ad altri debitori. I video lo incastrano: solo la sua auto uscì dal luogo del delitto
Durante il processo riguardante l’omicidio di Pietro Caprio, il maresciallo Fabio Colamatteo ha illustrato in aula i principali sviluppi delle indagini. Caprio, un insegnante e membro di una cooperativa di soccorso, è stato rinvenuto all’interno della sua auto, completamente distrutta dal fuoco, il 4 novembre 2023 a Cellole. Il carabiniere ha riferito che presso la scuola dove lavorava Caprio è stato trovato un grande quaderno contenente annotazioni. Nella parte finale del quaderno, c’era una lista di nomi accompagnati da somme di denaro: rappresentava i crediti che Caprio vantava. Tra i nomi presenti c’era quello dell’imputato, Angelo Gentile, un uomo di 85 anni, descritto dalla Procura come debitore nei confronti di Caprio per una somma di 300.000 euro. Il quaderno includeva anche nominativi di strutture turistiche, amici e familiari, con alcuni in debito per quantità minori e altri per cifre più elevate. Gli investigatori ritengono che Caprio annotasse accuratamente ogni dettaglio relativo ai suoi crediti. Il giorno in cui è avvenuto il delitto, una pattuglia ha scoperto una Dacia Duster bruciata in una zona isolata, al suo interno erano presenti resti umani. Grazie all’identificazione tramite una protesi al femore, è stato confermato che si trattava di Caprio. Le registrazioni delle telecamere mostrano i movimenti delle due automobili, quella di Caprio e quella di Gentile, entrare in una stradina che conduce nelle campagne. Solo l’auto di Gentile è stata vista uscire 17 minuti dopo. Durante la perquisizione della casa di Gentile, gli investigatori hanno rinvenuto un cappello identico a quello visibile nel video di sorveglianza, uno dei quali è risultato positivo al test delle tracce. Le analisi delle comunicazioni telefoniche hanno registrato 76 contatti tra i due uomini, ma nessuno di questi è avvenuto in prossimità della data dell’omicidio. Gentile è accusato di aver sparato a Caprio e successivamente di aver incendiato l’auto per tentare di nascondere le tracce del delitto. I familiari della vittima hanno deciso di costituirsi parte civile nel processo. La prossima udienza è fissata per giugno.