La Corte Costituzionale ha posto il suggello finale: il terzo mandato non si può fare, nemmeno per Vincenzo De Luca. La querelle sul terzo mandato finisce qui e la partita sembra chiusa, ma solo sulla carta. Perché il governatore, fuori dallo sprint finale, resta comunque in panchina. E certamente non da spettatore. Tutti, almeno quelli che masticano un po’ di politica, ora si pongono una domanda precisa: “che farà con Campania Libera?”
Una delle liste che dovrebbe sostenere il centrosinistra o, meglio, quel campo largo che ancora non c’è, ma che si dice “si farà”. E allora ci si sposta su Caserta. Qui Campania Libera, al momento, è davvero libera da tutto, anche da un referente politico. Fino a qualche settimana fa, opinione comune era che il testimone sarebbe passato al presidente del Consiglio Regionale, Gennaro Oliviero, che una volta escluso dal Pd, sembrava una scelta quasi scontata. Ma adesso le cose non appaiono più così. Perché, nel frattempo, il centrodestra sembra avere poche chance di vincere con un centrosinistra che non si spaccherà più e qualcuno che guardava dall’altra parte, tipo Giovanni Zannini, civico di mestiere per conservare a se stesso libertà di azione, potrebbe tornare a guardare verso De Luca. E quindi? “Il governatore chi sceglie per guidare la sua creatura?”
Eppure, sembrava tutto cucito su Oliviero. Ma, poi, un amico, esperto di cose casertane, mi ha fatto riflettere: “De Luca si fida davvero più di Oliviero che di Zannini?” Bella domanda. Perché è vero che negli ultimi tempi De Luca e Oliviero sembravano affiatati, ma più per convenienza che per amore. E Zannini? Sempre un po’ fuori dal coro, ma mai davvero fuori dal giro. Uno che sta lontano, ma non troppo. Quindi no, la partita non è finita. Anzi, è appena iniziata e il calcolo sul consenso è, adesso più che mai, importante per conferire peso politico al governatore uscente. E chissà che alla fine non sia De Luca stesso, da regista silenzioso, a sparigliare tutto. In fondo, il copione è suo e non solo la regia. Sta solo decidendo a chi far fare l’attore principale e a chi la comparsa. Deve calibrare bene “il giuoco delle parti” di pirandelliana memoria perché, lo sanno anche le pietre, a lui non piace perdere. E mentre tutti aspettano, viene in mente un vecchio ritornello: “Il vecchietto dove lo metto, dove lo metto non si sa…” E no, non parliamo solo di De Luca.
