Fiamme a Bari nel 2023, nuovo rogo a Caivano. Si riapre il caso sicurezza
Era il 19 giugno 2023 quando un incendio colpì la Chimpex nella zona industriale di Bari. Le fiamme partirono dal piazzale esterno, dove erano stoccati solventi, e arrivarono fino alla strada. Un’auto fu danneggiata, due pali dell’illuminazione crollarono. Una colonna di fumo nero si alzò e fu visibile in tutta la città. I vigili del fuoco intervennero con dieci squadre e 32 operatori. Nessun ferito, ma grande allarme. L’Arpa Puglia rilevò un aumento delle polveri sottili nelle aree vicine all’impianto. L’aria era irrespirabile, la paura reale. L’episodio aprì un dibattito sulla sicurezza degli impianti chimici. Poi tutto si spense, come le fiamme. Ma l’allarme è tornato. Mercoledì scorso un altro incendio è scoppiato in un impianto Chimpex, questa volta a Caivano. Anche qui, denso fumo tossico, timori per l’ambiente e per la salute. Anche qui, per fortuna, nessun ferito. Due incendi in meno di due anni. Due stabilimenti diversi, stessa azienda. La domanda è semplice: cosa non sta funzionando? Le autorità hanno avviato nuove indagini. Ma per chi vive vicino a questi impianti, la fiducia è già bruciata.