L’ex ministro 5 Stelle in cima alla lista per PD, M5S e sinistra. Il governatore valuta il passo indietro ma non rinuncia a contare. Il partito nazionale frena: “Serve unità, nessuno impone veti”
Sergio Costa è sempre più vicino alla candidatura per il centrosinistra in Campania. L’ex ministro dell’Ambiente, nome forte del Movimento 5 Stelle, è considerato il profilo giusto per tenere unito il “campo largo” con PD, 5 Stelle e sinistra. Il punto critico resta la posizione di Vincenzo De Luca. Il governatore uscente, che non gradisce Costa, avrebbe però aperto alla mediazione, considerandolo il “male minore”. Secondo fonti interne, Mario Casillo, capogruppo PD in Consiglio regionale, avrebbe avuto il mandato per portare il nome di Costa al tavolo nazionale. Se l’intesa salta, resta in piedi la terza lista di De Luca, con il vice Fulvio Bonavitacola come candidato. Una mossa che rischia di portare la sua area al terzo posto, compromettendo anche il futuro politico di molti uscenti, incluso il figlio Piero De Luca, deputato del PD. Dopo tre ore di vertice con i dirigenti campani, è intervenuto Igor Taruffi, responsabile organizzazione nazionale del PD, che ha spento sul nascere le pretese del governatore:
“Ci sarà un confronto, ma nessuno può porre condizioni. Serve un gruppo dirigente unito, che si assuma la responsabilità di fare una proposta condivisa per il futuro della Campania.” Taruffi ha anche risposto a chi cita l’esempio dell’Emilia-Romagna: “Tutti i presidenti uscenti si confrontano col partito, ma la scelta del candidato è collettiva. Le figure capaci non mancano, ora serve serietà.” Il confronto è aperto, ma la linea è chiara: il partito vuole evitare spaccature e arrivare a una candidatura condivisa. Costa, per ora, resta in testa.
