Il fenomeno della violenza in ospedali e pronto soccorso continua a crescere, con una media di oltre 2.000 episodi al mese in tutta Italia, mentre la regione segna un preoccupante incremento rispetto all’anno precedente.
Nel primo trimestre del 2025, la Campania ha registrato un allarmante incremento del 59% delle aggressioni verso gli operatori sanitari, un dato che si inserisce in un quadro nazionale di crescita generale delle violenze. Secondo i dati raccolti da Amsi (Associazione medici di origine straniera in Italia) e altri enti del settore, la regione ha visto un aumento significativo delle aggressioni nei suoi ospedali e pronto soccorso, con un totale di episodi violenti che hanno toccato punte preoccupanti. In tutta Italia, si è verificato un aumento del 37% delle aggressioni agli operatori sanitari nei primi tre mesi del 2025, con una media mensile di 2.161 attacchi. Questo trend ha colpito in modo particolare i pronto soccorsi e i reparti psichiatrici, ma anche gli ambulatori e i medici di base, con gli operatori del 118 esposti a rischi durante gli interventi in esterna. Nel dettaglio, la Campania si inserisce tra le regioni con l’aumento più alto, subito dopo la Lombardia, che ha visto un incremento del 62%. La violenza in ospedale, e in particolare nelle strutture sanitarie più affollate come i pronto soccorso, sta diventando un fenomeno sempre più fuori controllo. Le aggressioni, sia verbali che fisiche, sono quotidiane, e gli operatori sanitari denunciano una situazione di grande vulnerabilità e stress. Nonostante le continue promesse di maggiori misure di sicurezza, la situazione resta critica. Gli ospedali campani e le ambulanze sono ancora vulnerabili a violenze impunite, e il personale sanitario continua a lavorare in condizioni di costante paura, senza un adeguato supporto da parte delle forze dell’ordine.
