“È partito un colpo per sbaglio”.
“Non volevo ucciderlo, è stato un errore“, ha dichiarato il 17enne arrestato per l’omicidio di Davide Carbisiero, 20 anni, ucciso il 13 aprile in una sala slot a Cesa. Il minorenne ha spiegato che mentre maneggiava una pistola Beretta modificata, è partito accidentalmente un colpo che ha colpito la vittima alla giugulare. Attualmente detenuto, il ragazzo è stato fermato dai carabinieri dopo essersi presentato spontaneamente. Le indagini della Procura per i Minori di Napoli escludono legami con la criminalità organizzata, mentre le telecamere di sorveglianza della sala non funzionavano. Domani si svolgerà l’udienza di convalida del fermo e l’autopsia sul corpo di Carbisiero per chiarire le circostanze della morte. Sarà eseguita domani l’autopsia sul corpo del ventenne. Il minore, studente delle superiori residente a Castel Volturno, ma domiciliato a Orta di Atella, avrebbe raccontato che la notte del 13 aprile si sarebbe trovato in auto con un amico maggiorenne – anche lui, sentito dagli investigatori, ha confermato il fatto – quando i due sarebbero passati davanti alla sala slot. Avrebbero scorto l’auto di Carbisiero e si sarebbero fermati. Il 17enne, che lo conosceva, voleva fargli vedere la pistola. Nel maneggiarla sarebbe partito accidentalmente un colpo.