Una nuova molecola sarebbe in grado di eliminare con una sola dose il 100% delle cellule del cancro al seno.
La rivoluzionaria scoperta è stata fatta da un team di ricercatori statunitensi guidato da scienziati dell’Università dell’Illinois che hanno messo a punto il farmaco sperimentale ErSO-TFPy .
Nei test preclinici la molecola è risultata efficace sia su cellule di carcinoma mammario umano coltivate in vitro che in modelli animali con la patologia oncologica. Nello specifico, il farmaco è risultato estremamente efficace contro il cancro al seno ER+, la forma più diffusa di questa malattia, cioè quello positivo al recettore degli estrogeni.
Nei test di laboratori il nuovo farmaco, con una singola dose, ha ottenuto la regressione completa nei tumori più piccoli e in parte di quelli più grandi, che sono stati comunque ridotti in modo netto.
Potrebbe passare ancora del tempo prima di avere il nuovo farmaco in commercio in quanto sono necessari ulteriori e approfonditi studi sulla sicurezza prima di passare alla fase clinica della sperimentazione, ovvero ai test sulle pazienti umane, ma le premesse sono molto positive.
Secondo i dati dell’IARC e dell’AIOM il tumore al seno è la seconda forma di cancro più diffusa al mondo (dopo il cancro al polmone, con 2,3 milioni di casi all’anno) e la prima in Italia, con circa 55.000 nuovi casi all’anno. Seppure i trattamenti siano efficaci e la percentuale di remissione aumenti, sussiste comunque un potenziale rischio di recidiva a cinque anni dalla diagnosi o dalla conclusione del trattamento.
Attualmente le pazienti con cancro al seno ER+, dopo l’intervento chirurgico e la chemioterapia, vengono sottoposte anche fino a 10 anni di trattamenti con una terapia endocrina adiuvante, che tuttavia può comportare effetti collaterali che vanno a impattare sulla qualità di vita delle pazienti, in particolare osteoporosi, rischio di trombosi e disfunzione sessuale.
Da ciò si comprende come Il nuovo farmaco, che agisce inducendo la morte delle cellule tumorali per necrosi, con una singola dose o comunque poche dosi, potrebbe rivoluzionare il trattamento del cancro al seno, andando anche a limitare la tossicità e gli effetti a lungo termine delle attuali terapie.