Francesco Vettone
Caserta si prepara a voltare pagina con un cambio di guardia nel Consiglio Provinciale: Paolo Santonastaso entra ufficialmente a far parte dell’assemblea, subentrando a Giuseppe Mariniello. L’ex sindaco di Lusciano ha infatti perso il suo posto a seguito della decadenza amministrativa del comune, frutto di una crisi politica che ha visto ben nove consiglieri dimettersi, portando di fatto allo scioglimento dell’amministrazione.E così, il buon Mariniello si ritrova improvvisamente senza sedia, in un gioco di musical chairs che stavolta non ha suonato a suo favore. Lo immaginiamo già, mentre cerca di convincere qualcuno che “non è colpa sua”, con la stessa energia con cui un bambino nega di aver rubato la marmellata con la bocca ancora sporca di zucchero. Ma la politica è crudele, e la poltrona persa è come il treno che parte: o sali al momento giusto, o resti in stazione a guardarlo andar via.Nel valzer delle poltrone, il testimone passa ora a Santonastaso, che entra con il compito non facile di ricucire gli strappi lasciati dall’uscita di scena di Mariniello. Non sarà facile: la polvere del crollo amministrativo di Lusciano è ancora nell’aria, e il pubblico osserva con curiosità se il nuovo arrivato saprà essere più equilibrato del predecessore o se, alla fine, si rivelerà solo un altro protagonista di una commedia già vista.Curioso che questo passaggio di consegne avvenga proprio durante il Carnevale, periodo perfetto per cambi di maschera e colpi di scena degni di una farsa d’autore. Mentre alla Reggia di Caserta si balla in costume tra atmosfere settecentesche, Mariniello potrebbe approfittare per presentarsi con una nuova maschera, magari da statista incompreso o da vittima del destino crudele. Chissà, forse tra un ballo e l’altro troverà qualcuno disposto a credere alla sua versione dei fatti. Nel frattempo, il Consiglio Provinciale va avanti senza di lui, e il sipario si chiude su un atto che, nel teatro della politica casertana, assomiglia sempre più a una commedia degli equivoci.
