L’aumento non ha toccato le famiglie, ma ha colpito le attività commerciali. Perché il commercio sessano, si sa, è in pieno boom…
A Sessa Aurunca c’è un piccolo giallo che tiene banco tra i cittadini più attenti: il mistero dell’auto della TARI. Tutto nasce dall’aumento della tassa sui rifiuti. Subito si è levato un coro rassicurante: “Tranquilli, l’aumento non riguarda le utenze domestiche!” E qui viene il bello. Perché se questa affermazione è vera, lo è solo a metà. Il rincaro, infatti, ha colpito le utenze non domestiche: attività commerciali, alberghi, ristoranti. Insomma, proprio quelle categorie che già arrancano tra crisi economica, concorrenza sleale e servizi pubblici non sempre all’altezza. Ora, viene spontaneo chiedersi: ma davvero qualcuno crede che il commercio a Sessa Aurunca sia così florido da potersi permettere un aumento della TARI? Che le attività brulichino di clienti, che gli hotel siano pieni tutto l’anno e che i ristoranti fatichino a trovare tavoli liberi? La realtà, purtroppo, è un’altra: molti negozi chiudono, la clientela cala e il settore turistico lotta per sopravvivere. Eppure, la soluzione scelta sembra essere quella di caricare ulteriori costi su chi prova ancora a tenere aperta la saracinesca.
Il punto è che, quando tutti dicono la verità ma solo a metà, il quadro generale diventa sfocato. Si dice che la tassa non è aumentata per le famiglie, ed è vero. Ma si tace sul fatto che a pagarne il prezzo saranno le attività commerciali, forse qualcuno dovrebbe iniziare a raccontare la verità intera. O magari a guardare meglio la realtà economica locale.
