L’ex sindaco di Villa Literno e consigliere regionale ha visto riconosciuta definitivamente la sua innocenza dopo numerosi e lunghi processi.
Ieri abbiamo parlato dell’assoluzione dei fratelli Mastrominico. Oggi ci occupiamo di Enrico Fabozzi, ex sindaco di Villa Literno ed ex consigliere regionale, che dopo un lungo calvario giudiziario, durato ben 15 anni, ha visto riconosciuta definitivamente la sua innocenza.
Era il giorno prima di Sant’Enrico del 2015 quando ebbe inizio il dramma giudiziario di Fabozzi. All’epoca consigliere regionale del Partito Democratico, fu arrestato il 5 novembre 2011 e rimase detenuto per 11 mesi nel carcere di Secondigliano. L’accusa era pesante: concorso esterno in associazione camorristica, oltre ad altri reati tra cui riciclaggio, turbativa d’asta, corruzione e voto di scambio. Secondo la Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, l’ex sindaco avrebbe stretto un presunto patto con il clan Bidognetti per ottenere supporto elettorale in cambio di favori e appalti a imprese vicine alla criminalità organizzata.

Nel 2015, il tribunale di Santa Maria Capua Vetere lo condannò in primo grado a 10 anni di reclusione. In Appello i giudici ribaltarono la sentenza, assolvendo Fabozzi con formula piena. La Procura generale impugnò il verdetto e il caso finì in Cassazione, che ordinò un nuovo processo d’Appello. Anche in questa sede, però, i giudici di secondo grado hanno confermato l’assoluzione, cancellando ogni accusa.
Dopo 15 anni di battaglie legali e sofferenze personali, l’ex primo cittadino ha finalmente visto riconosciuta la sua estraneità ai fatti contestati. Un lungo percorso giudiziario che si è concluso con una definitiva assoluzione e il riconoscimento della sua innocenza.